Riflettevo sul concetto di eleganza. Una parola ormai inflazionata, che invece per sua stessa natura andrebbe adoperata con parsimonia, sussurrata, mai ostentata.
Eleganza è meno, è sottrazione. Eleganza è una roba che ha che vedere con l’anima, o meglio ancora col cuore. È uno sguardo pulito, lontano mille anni luce da quintali di kajal, è un profumo discreto, un jeans semplice o un abito da sera che copra ciò che va coperto, e al contempo riveli la bellezza di una curva sinuosa, di una schiena, o un décolleté mai ostentato. È un tessuto pregiato, mai sfarzoso. È tornare indietro nel tempo, giocando con perle e cammei, senza però perdere di vista la contemporaneità e lo sguardo dritto, fiero e rivolto sempre al futuro. Sono stata al fashion show di Roberta Bacarelli e le sue indossatrici mi hanno ricordato tutto questo. Meravigliose creature avvolte da un’allure fuori dal tempo, spiccati i riferimenti al passato egregiamente rivisitato, tessuti preziosi, broccati, sete e velluti, scollature sapienti valorizzano la femminilità, senza mai rivelare troppo. Mi è tornata la voglia di un abito da sera e di un ballo che mi faccia sognare.
Grazie mille Madame Bacarelli.
Love.
Dea.