RACCONTO DI NATALE

24 dicembre, ad un certo punto.

-Che poi la mia idea di Natale sarebbe io, te, un plaid scozzese, la neve fuori, un caminetto acceso, 2 bicchieri di Barolo, e una piccola scatolina verde acqua nascosta tra le tue mani. Mi sorride dolcemente appoggiando per un istante le sue labbra perfette sulla punta del mio naso, ahimè assai lontano dal concetto di perfezione. -Piacerebbe anche a me, lo sai amore. Scivolo ancora di più sotto al piumone che ha ormai raggiunto i millemila gradi centigradi, a dispetto del gelo che fa là fuori, aggrottando le sopracciglia, dimenticando in un istante la dolce e amorevole atmosfera, e già pronta alla mia personalissima e puntuale invettiva contro il Natale, le feste, i parenti, le abbuffate, e il capitone che, povera bestia, almeno in questa città, di sicuro non avrà la meglio, e finirà i suoi giorni ucciso, fatto a pezzi, fritto e trangugiato senza alcuna pietà. -Il fatto è, Non inizio neanche a parlare che gli vedo alzare gli occhi al cielo, e in un battibaleno  mi ritrovo seduta in mezzo al letto, a gambe incrociate e, come posseduta da Lucifero in persona, con un tono della voce decisamente alterato e stridulo. -IL FATTO È, stavo dicendo, AMORE, che il Natale già è quello che è, e forse, per una sola, unica, stramaledettissima volta, potremmo provare a fare qualcosa di altamente rivoluzionario, coraggioso, innovativo e originale, qualcosa che lascerebbe tutti a bocca aperta, occhi sgranati e fiato sospeso, qualcosa di unico, e fondamentalmente mai visto prima. Potremmo dire: NO GRAZIE. Provo ad alzarmi indispettita ma lui mi trattiene cingendomi la vita con quel suo abbraccio che toglie il fiato, affonda il naso nelle pieghe del mio collo, e inspira con forza tutto il mio profumo, che ormai è diventato il nostro, non si capisce nemmeno più. Allenta giusto un pochino la presa e puntandomi dritti i suoi occhi nei miei: -amore, dai facciamolo, al diavolo parenti, amici, renne e Babbo Natale, tutti in fila indiana, io e te ce ne restiamo qui, e fermiamo il tempo. Ecco, mi basta questo. Solo questo. Mi basta la perfetta intenzione. Mi si fanno gli occhi lucidi (eppure giuro non c’è ombra di Bublé in sottofondo), e penso a tutte le persone care, a chi è già ai fornelli da 3 giorni, a chi impacchetta doni, a chi prepara giochi, a chi ci aspetta insomma, con l’amore di sempre. -Va bene amore, magari il prossimo anno. Io e te tanto, festeggiamo tutti i giorni. Sposta un ciocca di capelli dalla mia fronte, si fa serio, e tira fuori, da sotto al letto, una scatola di proporzioni ben diverse da quella verde acqua che immaginavo io. È nera. Ha una scritta bianca. E una camelia per decorazione. Dio c’è. E mi ama.

Buon Natale.

My outfit: Sweater Pull&Bear – Pants Zara – Faux Fur no brand – Hat HM – Boots Marc Ellis – Bag Prada – Sunglasses Optical Thomas (a Napoli in Piazza Italia 32/33)

Photo Matteo Anatrella

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